sabato 17 settembre 2011

"Tüc as ciamumma Cosimo, dal votï"

"Tüc as ciamumma Cosimo, dal votï.
Un rifugio in terra cruda a Frassineto Po
di Francesco Bertelè ed Emanuele Cavallo 
All'interno della rassegna d'arte pubblica Par Coii Bsogna Semnà è stato realizzato un rifugio su un albero in forma di nido, liberamente ispirato dalle forme e dalle strategie di vita del mondo animale. 
Riconsiderando il rapporto degli uomini con gli alberi, si è data piena interpretazione alle imprese del protagonista de "Il Barone rampante" di Italo Calvino immaginando che ognuno di noi, donne e uomini, ha provato almeno una volta il desiderio di arrampicarsi su per il tronco di un albero e, magari, lo ha fatto superando ogni domanda del tipo <<ma a cosa serve?>>
I materiali utilizzati: terra, paglia, 
rami di salice, cera d'api.



L'aiuto degli abitanti di Frassineto Po.
Interno con quadro donato da Donatella
La porta con il Mandala 
di Donina







A lavoro finito 
bambini e adulti entrano nel nido.






Seduti sotto l’albero siamo in una decina. “Per due settimane abbiamo parlato bene di qualcosa che avevamo sotto gli occhi, e non male di qualcuno che non c’era”. A. ride. Vuole appoggiarci i piedi dentro. Salirci è una piccola sfida. Stare sospesi una possibilità. È un nido di paglia e terra, tenuto da un’ossatura di rami di salice . Sembra una secrezione dell’albero. Chiedo a loro di descriverla per me, perché non chiedono più a cosa serve, perché mi raccontano di antiche costruzioni in terra, perché da sotto gli occhi vedono anche dentro e ci si chiede se da li si veda lontano. Sono divertiti,  e imparo che la gratitudine sta tra il lavoro preciso e costante e la  gratuità dell’azione.  Restano i ritratti dei paesani sotto il nido. La possibilità di abitare la casa. Per noi un invito a ritornare e essere ospiti.

Paola Monasterolo

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